Globalizzazione e nuovi paradigmi produttivi

Come la globalizzazione ha determinato lo sviluppo di nuovi paradigmi produttivi

La globalizzazione ha determinato importanti cambiamenti anche a livello dei modelli operativi, e produttivi.

Questo fenomeno ha guidato un passaggio dal c.d. modello qualitativo a quello quantitativo. Tale passaggio delinea, poi, a sua volta anche l’affermazione dell’era della conoscenza dove i modi di produrre sono notevolmente differenti.

 La globalizzazione ha determinato cambiamenti rilevati, che hanno avuto impatto sul panorama economico internazionale, che risultano legati agli della tecnologia, della conoscenza e dell’espansione dell’interdipendenza economica sul sistema globale.

Questo fenomeno, che si contraddistingue per importanti implicazioni sulle politiche degli stati nazionali, sulle relazioni monetarie, sul commercio internazionale e sull’ambiente, delinea una condizione di «interdipendenza complessa» o di «globalizzazione» capace di trasformare i paradigmi.

Gli sviluppi della scienza e della tecnologia hanno chiaramente modificato in modo efficace le prospettive operative e produttive.

La tecnologia e la conoscenza sono diventati il cuore dello sviluppo e dell’approccio economico. L’interazione spazio – tempo è venuta meno in quando la conoscenza e la tecnologia è prodotta e diffusa internazionalmente.

L’evoluzione sempre più rapida delle nuove tecnologie digitali sta, quindi, trasformando il sistema industriale in modo profondo e irreversibile, con un ritmo senza precedenti.

L’impatto esercitato risulta dirompente in tutti i principali settori dell’economia al punto che oggi ci troviamo nella c.d. rivoluzione dell’Industry 4.0, ovvero nella “Quarta Rivoluzione Industriale”.

Questa dinamica ha un peso importante: sta mettendo in discussione tutte le strategie e i business model che sinora erano stati identificati come adeguati delle imprese.

Dati questi presupposti il passaggio dal modello quantitativo a quello qualitativo figura inevitabile.

La focalizzazione sulla mass production è superata dall’attenzione alla conoscenza.

Capitale e conoscenza si affermano come i chiari fattori di produzione che fungono – anche – da guida verso la definizione di un modello economico più sostenibile.

La IV Rivoluzione Industriale, alla base della quale si pone il fenomeno della globalizzazione, sta toccando in modo importante la condizione di vita e sta incidendo sull’articolazione delle società.

A trainare questo passaggio sono numerosi fattori.

Per quanto concerne l’aspetto di tipo produttivo ci si trova dinnanzi ad un chiaro passaggio dimensionale del “mondo economico”, i fattori o forze trainanti determinano il chiaro superamento di una visione locale e focalizzata alla singola area. L’interazione e l’interconnessione – in cui è insita la complessità – determina la transazione da una visione “locale” ad una “globale”: il concetto di piccolo viene superato a favore di quello di “grande”. I confini si amplificano così come la visione operativa e pratica.

Tali variabili e dinamiche portano, a loro volta, al cambiamento del modo di produrre: le aziende iniziano a delocalizzare, ad operare su una scala globale e a lavorare anche secondo una prospettiva di outsourcing.

La tecnologia digitale costituisce il fattore che abbatte le barriere fisiche e ambientali, creando opportunità per tutti, operatori già presenti sul mercato e nuovi entranti.

Questa consente di estendere al mondo intero le reti di collaborazioni e di ricercare il meglio delle competenze, ovunque disponibili, con ampia discrezionalità di scelte. Sulla base di questa evidenza emerge l’affermarsi e lo sviluppo di team di lavoro allargati per specifiche discipline o interdisciplinari collaborano alla realizzazione dei nuovi prodotti innovativi e con localizzazioni disparate.

 La conoscenza e la focalizzazione sullo sviluppo portano a ridurre l’attenzione alla sola efficienza produttiva [economie di scala], propria della mass production, a favore di una prospettiva maggiormente basata sulla valorizzazione del singolo prodotto e del suo contenuto in termini di conoscenza intrinseca e tecnologia.

Considerando la crescente offerta e competitività direttamente connessa alla globalizzazione e al conseguente aumento dei player si va a delineare anche una dinamica all’interno della quale le esigenze proprie dei clienti, dei consumatori sono maggiori. L’aspetto emozionale e valoriale legato ai prodotti e ai servizi è crescente tale per cui il focus sulla personalizzazione accresce.

Tale connotato porta a contrarre l’attenzione alla standardizzazione del prodotto tale per cui assume un valore maggiore la definizione di un bene che sia identificato e percepito come unico. Il valore è quello differenziale.

Questo è reso possibile dallo sviluppo continuo delle conoscenze e della tecnologia oltre che del miglioramento delle loro possibilità di implementazione.

L’insieme di questi aspetti determina – a sua volta – un aumento del valore riconosciuto in modo diretto e concreto alla conoscenza come fattore insito e differenziale dei prodotti e dei servizi.  I beni non vengono, quindi, visti più semplicemente dal punto di vista “fisico” o “funzionale”, ma secondo una logica più approfondita che ne valorizza ed evidenzia anche i connotati.

La conoscenza e il suo valore vengono direttamente riconosciuti e ricercati nei beni e nei servizi.

L’aumento del valore riconosciuto alla conoscenza inserita nei beni/servizi determina – a sua volta – la smaterializzazione del prodotto che diventa sempre maggiormente software grazie alla digitalizzazione. Si evidenzia, quindi, che la tecnologia digitale, grazie all’aumento delle potenze di calcolo disponibili e la parallela discesa dei prezzi, sta modificando profondamente i tradizionali processi manifatturieri, dapprima nelle grandi e, con progressione, anche nelle piccole imprese.

A questo si unisce anche il fatto che il prodotto o servizio acquista elementi intangibili quali conoscenze, tecnologie oltre che anche esperienze, emozioni e valori.

Il prodotto quindi non lo si considera solo materiale.

Contestualmente allo sviluppo della conoscenza che ha portato alla digitalizzazione e alla smaterializzazione del prodotto oltre che ad una focalizzazione verso la componente software, si è anche andato a delineare un processo di espansione e di ottimizzazione dei big data e dell’intelligenza artificiale.

La generazione dei big data risulta strettamente connessa alla digitalizzazione, allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e all’avvento di Internet hanno impattato in modo irreversibile sul modello economico affermano in modo palese il ruolo chiave della conoscenza.

Inoltre, andando a guardare una prospettiva futura il ruolo di questi sarà sempre più rilevante a livello anche del settore manifatturiero. Emerge che in questo settore le aziende che riescono effettivamente a “vincere” e a creare un proprio vantaggio competitivo sono quelle che sono capaci di sfruttare i dati, quindi, le conoscenze e le informazioni. I big data permettono loro di individuare trend e ciclicità, e di prendere decisioni di successo sul business. I big data – reperiti per mezzo di sistemi basati sull’intelligenza artificiale – permettono, infatti di prendere decisioni maggiormente strutturate e strategiche poiché si fondano su informazioni mappate, veritiere e real time.

I sistemi di intelligenza artificiale permettono di attuare processi molto avanzati di reporting degli analytics [per mezzo dell’impiego di sistemi avanzati di visual reporting & analysis] che consentono una relazione interattiva con le informazioni. L’intelligenza artificiale, a sua volta, coi system integrator assembla e traduce i dati per poi convertirli e concretizzarli.

In tale contesto si va anche ad identificare l’affermazione dei robot di servizio ovvero “uno strumento che opera in maniera autonoma o semi-autonoma per compiere servizi utili al benessere degli esseri umani, escludendo l’ambito manifatturiero”.

Attualmente i robot di servizio, che sono il risultato di conoscenze e tecnologie ampiamente collaudate, assumono un ruolo crescente nel settore industriale poiché stanno assumendo ampia importanza in contesti come la medicina e la cura della persona, l’agricoltura di precisione, la logistica, la sicurezza, l’ufficio, la casa, la smart city. Oggi la robotica di servizio è uno dei più promettenti trend tecnologici emergenti in quanto si sta andando a sviluppare una nuova generazione di robot intelligenti capaci di convivere e sostenere l’uomo nella vita quotidiana sia in casa che al lavoro in molteplici attività, liberandolo da attività pericolose e migliorando la qualità della vita. La robotica di servizio è in continua evoluzione sia per usi professionali [assumono un’importanza crescente anche nel settore della logistica e nel supply chain management] che personali e domestici.

Anche lo sviluppo e l’affermazione di questi costituisce una chiara rappresentazione dell’evoluzione del modo di produrre, del peso che la conoscenza e la tecnologia assumono nell’ambito economico e produttivo oltre che dell’applicazione e dello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Si evidenzia anche che i robot di servizio sono sempre più integrati nell’ambiente proprio per il ruolo fondamentale che la conoscenza e la digitalizzazione hanno assunto sulla base della globalizzazione.

L’invenzione delle stampanti 3D e 4 D di nuova generazione in grado di stampare interi sistemi identificano una chiara evoluzione del modo di produrre. Questi dispositivi prevedono la possibilità di realizzare qualsiasi modello tridimensionale mediante un processo di produzione additiva, ovvero partendo da un oggetto disegnato tramite software e replicandolo nel mondo reale con l’ausilio di appositi materiali.

L’ambito d’azione delle stampanti 3D e 4D è stato fin dall’inizio quello industriale. Questi macchinari basano il loro funzionamento sul processo di produzione additiva che permette di lavorare diverse tipologie di materiali.

Trovano una importante applicazione in questo ambito poiché servono per la realizzazione di prototipi in modo relativamente rapido e poco costoso [permette a ingegneri e designer di toccare con mano le loro creazioni senza bisogno di avviare un vero e proprio processo produttivo]. L’impiego di stampanti 3D e 4D è ampio e cresce in quanto oggi raggiunto l’ambito domestico e medico. Conoscenza e tecnologia sono alla base di queste soluzioni.

Persone e tecnologia, conoscenza diventano elementi sempre maggiormente integrati. Una chiara rappresentazione è l’affermazione dell’IoT [Internet delle cose] che si contraddistingue per la chiara integrazione tra Internet ed individui. Persone. Questa forte interazione rappresenta una chiara dimostrazione di come non è più scindibile la tecnologia dalla vita umana.

Di particolare rilievo figura, anche l’affermazione delle nanotecnologie e delle tecnologie convergenti le quali presentano forti implicazioni nei contesti “umani” in quanto incidono su campi che vanno dal medico, etico, intellettuale, legale e ambientale, ad altri campi come ingegneria, biologia, chimica, computing, scienza dei materiali, applicazioni militari e comunicazioni.

L’applicazione di queste delinea il miglioramento di metodi di fabbricazione, di produzione e auto-fabbricazione di infrastrutture su larga scala.

Si sviluppano nuovi campi tecnologici come frutto dalla convergenza tecnologica dei diversi sistemi in evoluzione verso obiettivi simili. Questa convergenza conduce tecnologie precedentemente separate a condividere le risorse e ad interagire tra loro, creando nuove efficienze.

Le tecnologie stanno cambiando il modo di progettare, realizzare e distribuire qualsiasi prodotto, trasformando in modo irreversibile il settore manifatturiero.

L’Industria 4.0 o Internet industriale permette la produzione digitalizzata che consiste nell’applicazione delle nuove tecnologie nelle attività propriamente produttive. Questo si concretizza in tutta la filiera della produzione: dalla stampa 3D, robotica, fresatrici di ultima generazione, ai prodotti completi dotati di intelligenza artificiale, come le automobili connesse e gli altri oggetti dell’Internet of Things.

Inoltre, la produzione digitalizzata si trova in una fase di continuo miglioramento.

La IV Rivoluzione Industriale sta, quindi, delineando delle rilevanti conseguenze su tre fronti specifici: quello del lavoro umano, quello della democrazia; quello dell’etica pubblica. Questa non si connota, quindi, solo come un nuovo paradigma tecnologico, ma come trend generante elementi di rottura sui fronti sociali e culturali.

Questo risulta possibile poiché l’innovazione guida la crescita economica, e grandi benefici economici provengono da nuove invenzioni, una grande quantità di risorse vai nello sviluppo di tecnologie emergenti.

Così come rappresentato sopra è chiaro che i progressi nel campo della robotica, dell’intelligenza artificiale e dell’Internet of Things (IoT) sono sempre maggiori al punto che stanno determinando una radicale trasformazione dei modelli economici e di vita.

In particolare, anche i sistemi digitali e fisici si stanno caratterizzando per un crescente livello di interconnessione.

Fortemente rilevante è l’impatto in ambito aziendale poiché le strutture e attività operative stanno attuando [o dovranno iniziare ad implementare nel breve periodo] un processo di cambiamento significativo, ma necessario. Questo figura cruciale per essere in grado di operare e adattarsi a un sistema economico più flessibile, mutevole e fondato su una stretta collaborazione fra persone e unità robotiche, fra strumenti tangibili e ambienti virtuali.

 

 

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