Confisca fiscale: nonostante la recente riforma la misura di sicurezza patrimoniale continua a perseguitare il contribuente

La sentenza riguarda tanto le imprese che le persone fisiche con conseguenze davvero pesanti.

la cassazione, con una pronuncia davvero recente (cass. pen. sez. iii 14 gennaio – 11 febbraio n.5278), ha stabilito che in tema di reati tributari “solo l’integrale pagamento del debito (..) può condurre alla non operatività della confisca essendo, invece insufficiente la mera ammissione a un piano rateale di pagamento o il parziale pagamento effettuato a tale ultimo titolo”.

il dubbio nasceva dal nuovo articolo 12 bis del d.lgs n.74 del 2000 (introdotto con d.lgs.158/15) laddove è previsto espressamente che “in presenza dell’impegno del contribuente a versare all’erario il dovuto, la confisca <non opera> anche in presenza di sequestro”.

ciò aveva fatto sorgere la legittima aspettativa nel “reo dei tributi” – persona fisica o giuridica – che l’amissione ad un piano rateale di pagamento dimostrasse in sé “l’impegno a versare il dovuto” con conseguente immediata inoperatività della confisca nella sua integralità.

la suprema corte di legittimità investita delle doglianze del contribuente, però, sanciva che “la locuzione “non opera”, infatti, non significa affatto che la confisca, a fronte di un accordo rateale, non possa essere adottata (o che il sequestro debba essere revocato), ma significa che la misura ablativa non diviene “efficace” con riguardo alla parte coperta dall’impegno del contribuente”.

così sancendo una inoperatività “parziale” della misura di sicurezza che secondo il modesto parere del sottoscritto non solo va oltre la lettura piana dell’art.12 bis (d.lgs. n.74 del 2000) ma contro con la logica di una misura di sicurezza che non può essere parzialmente applicabile, nemmeno nel mondo tributario dove sembra tutto sia possibile e concesso all’amministrazione finanziaria.

certo non si può ritenere un arresto favorevole ma non sarei così sicuro che possa essere nel tempo confermato perché rischierebbe di svuotare di significato la novella legislativa citata e frustrare la buona volontà dei contribuenti ravveduti.

chi vivrà vedrà.

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